Papa Francesco ha ricordato la Shoah nell’Angelus del 26 gennaio 2025: un appello a non dimenticare le vittime dell’Olocausto e a costruire un futuro di fraternità e pace.
Domenica 26 gennaio 2025, Papa Francesco si è rivolto ai fedeli in Piazza San Pietro durante l’Angelus, offrendo una profonda riflessione sul Vangelo del giorno e toccando temi di attualità mondiale. Il messaggio del Pontefice, come sempre, ha unito l’analisi spirituale a un forte appello per la pace e la solidarietà.
Il Vangelo di Luca: il Messia tra noi
Durante l’Angelus, Papa Francesco ha commentato il passo del Vangelo di Luca in cui Gesù, nella sinagoga di Nazaret, legge un brano del profeta Isaia e dichiara: “Oggi questa Scrittura si è realizzata” (Lc 4,21). Il Pontefice ha sottolineato lo stupore e lo sconcerto dei concittadini di Gesù, che lo conoscevano come il figlio del falegname Giuseppe. Questa vicinanza, paradossalmente, ha impedito loro di riconoscere la sua vera identità come Messia.
Rivolgendosi ai presenti, Papa Francesco ha osservato: “Anche noi siamo chiamati a riconoscere in Gesù il Figlio di Dio, il nostro Salvatore. Ma può capitarci di pensare che di Lui sappiamo già tutto”. L’invito è quello di aprire mente e cuore, lasciandosi interrogare dall’autorità unica delle parole di Gesù e dalla sua missione salvifica.
Un anno di grazia per i poveri e gli oppressi
Il Papa ha poi richiamato il messaggio centrale del Vangelo: la proclamazione dell’“anno di grazia del Signore”. Questo annuncio, rivolto in modo speciale ai poveri, ai prigionieri, ai ciechi e agli oppressi, è un invito alla speranza per tutti coloro che soffrono. Francesco ha domandato ai fedeli: “Mi sento bisognoso di questa salvezza? Sento che anch’io, in qualche modo, sono povero, prigioniero, cieco, oppresso?”. Solo riconoscendo il nostro bisogno di salvezza, possiamo sperimentare la grazia di Dio nella nostra vita.
Appelli per la pace e la solidarietà
Dopo la riflessione sul Vangelo, il Papa ha affrontato alcuni temi di attualità. In primo piano, la crisi umanitaria in Sudan e Sud Sudan, che continua a devastare milioni di vite. Francesco ha esortato le parti in conflitto a deporre le armi e a cercare soluzioni negoziate: “Rinnovo l’appello affinché cessino le ostilità e si accetti di sedere a un tavolo di negoziati”. Ha inoltre sollecitato la comunità internazionale a intensificare gli sforzi per portare aiuti umanitari agli sfollati.
Un altro tema di grande preoccupazione è la situazione in Colombia, in particolare nella regione del Catatumbo, dove gli scontri tra gruppi armati hanno causato numerose vittime e migliaia di sfollati. Il Papa ha espresso vicinanza alle popolazioni colpite e ha invitato alla preghiera.
Giornate di riflessione e memoria
Papa Francesco ha ricordato due ricorrenze significative:
- La Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra: Il Pontefice ha incoraggiato chi opera al fianco dei malati a proseguire nel loro impegno, sottolineando l’importanza del reinserimento sociale per chi è guarito.
- La Giornata Internazionale di Commemorazione delle Vittime dell’Olocausto: Ricordando gli orrori dello sterminio nazista, Francesco ha rinnovato l’appello a combattere ogni forma di antisemitismo, discriminazione e persecuzione religiosa. Ha citato la poetessa Edith Bruck, sopravvissuta all’Olocausto, come testimone di speranza e memoria.
Il Papa ha sottolineato: “L’orrore dello sterminio di milioni di persone non può essere né dimenticato né negato”, esortando tutti a educare i giovani alla fraternità, al perdono e alla pace.
Un messaggio ai giovani e ai comunicatori
Nel salutare i pellegrini presenti in Piazza San Pietro, Francesco si è rivolto in particolare ai giovani dell’Azione Cattolica di Roma, che hanno concluso la loro “Carovana della Pace”. Ai ragazzi ha detto: “Testimoniate ai vostri coetanei la bellezza dell’accoglienza e della fraternità”.
Un pensiero speciale è stato riservato ai giornalisti e agli operatori della comunicazione, presenti per il loro Giubileo. Il Papa li ha invitati a essere “narratori di speranza”, sottolineando il ruolo fondamentale della stampa nella costruzione di un mondo più giusto e fraterno.
Conclusione: un invito alla preghiera
Prima di congedarsi, Francesco ha salutato calorosamente i presenti, ricordando ancora una volta l’importanza della preghiera: “Non dimenticatevi di pregare per me”. Con il suo solito sorriso, ha augurato a tutti una buona domenica e un buon pranzo.
Un messaggio di fede e impegno sociale
L’Angelus del 26 gennaio 2025 ha offerto un messaggio profondo e attuale, unendo la riflessione sul Vangelo a un forte richiamo alla pace e alla solidarietà. Il Papa ha invitato ogni fedele a riscoprire il valore della presenza di Cristo nella propria vita e a impegnarsi per costruire un mondo più giusto e fraterno.
Fonte: Angelus, sito Vaticano.