Giorno della Memoria 2025: la dichiarazione del Presidente Meloni per l’80° anniversario della liberazione di Auschwitz.
Ieri, Lunedì 27 gennaio 2025, in occasione del Giorno della Memoria e dell’80° anniversario della liberazione di Auschwitz, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rilasciato una dichiarazione toccante e incisiva. Le sue parole hanno ricordato l’orrore della Shoah, sottolineando l’importanza di preservare la memoria per contrastare l’antisemitismo in tutte le sue forme.
Il ricordo dell’orrore della Shoah
Meloni ha aperto la sua dichiarazione ricordando quel 27 gennaio 1945, quando i cancelli di Auschwitz furono abbattuti, rivelando al mondo l’abominio del piano nazista: “Ottant’anni fa l’orrore della Shoah si è mostrato al mondo in tutta la sua terrificante forza”. La Presidente ha evidenziato come la Shoah rappresenti una tragedia senza paragoni nella storia, un genocidio che ha causato la morte di milioni di uomini, donne e bambini, perseguitati solo per la loro appartenenza religiosa.
Ha inoltre richiamato la complicità del regime fascista in Italia, sottolineando il ruolo delle leggi razziali e dei rastrellamenti: “Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista”. Questa riflessione ribadisce l’importanza di non dimenticare le responsabilità storiche del nostro Paese.
Il coraggio dei Giusti
In un contesto di orrore e persecuzione, Meloni ha voluto ricordare il coraggio dei “Giusti”, uomini e donne che scelsero di disobbedire alle leggi ingiuste, salvando la vita di migliaia di ebrei: “Un abisso a cui si contrappose il coraggio di tanti Giusti, che non esitarono a rischiare la propria stessa vita”. Questo richiamo ai Giusti sottolinea come, anche nei momenti più bui, l’umanità possa trovare la forza di resistere al male.
Il ruolo dei testimoni
La Presidente ha poi dedicato un pensiero speciale ai sopravvissuti della Shoah e ai loro discendenti, definiti “testimoni viventi di una pagina orribile del nostro passato”. Ha citato le parole di Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz, che rappresentano un monito per le nuove generazioni: “Sono vivo affinché possa testimoniare. C’era un disegno più grande per me, e andrò avanti a ricordare fin che vivrò”. Questo insegnamento, ha affermato Meloni, deve essere trasmesso ai giovani, affinché la memoria non si affievolisca.
La lotta contro l’antisemitismo oggi
Nonostante la liberazione dei campi di sterminio, l’antisemitismo non è stato sconfitto. Meloni ha sottolineato come questa piaga sia ancora presente, manifestandosi in forme nuove e subdole: “L’antisemitismo non è stato sconfitto con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz. È una piaga che è sopravvissuta alla Shoah”. Combatterlo è una priorità del Governo, che si impegna a contrastarlo con azioni concrete.
Un passo significativo in questa direzione è rappresentato dalla Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo, un documento che mira a prevenire e contrastare ogni forma di odio contro il popolo ebraico. “Combattere l’antisemitismo, in tutte le forme in cui si manifesta, antiche e moderne, è una priorità di questo Governo”, ha dichiarato Meloni, ribadendo l’importanza di non abbassare mai la guardia.
Un impegno per il futuro
Le parole del Presidente Meloni invitano a riflettere sull’importanza della memoria come strumento per costruire una società più giusta e inclusiva. Ricordare la Shoah non è solo un dovere morale, ma un mezzo per prevenire il ripetersi di tragedie simili: “Celebriamo il Giorno della Memoria della Shoah, ricordiamo i nomi e i cognomi delle vittime e rinnoviamo la memoria di quei fatti”.
La dichiarazione si conclude con un forte messaggio di speranza e responsabilità, rivolto in particolare alle giovani generazioni, che devono diventare custodi della memoria e protagonisti di una società libera dall’odio e dalla discriminazione.
Testo e immagine: cortesia Presidenza del Consiglio dei Ministri.