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Religione

Il Papa : come Santa Giuseppina Bakhita diventiamo ambasciatori di speranza, contro la tratta di persone

Santa Giuseppina Bakhita

L’XI Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta di Persone

Il messaggio di Papa Francesco per l’undicesima Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta di Persone, ricorrente l’8 febbraio, memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita, è un appello accorato alla speranza, alla solidarietà e all’azione comune contro questa moderna forma di schiavitù.

“La tratta è un fenomeno complesso, in continua evoluzione, e trae alimento da guerre, conflitti, carestie e conseguenze dei cambiamenti climatici,” ha affermato il Pontefice, evidenziando le cause globali che alimentano questo crimine.

Il ruolo di Santa Giuseppina Bakhita e dei giovani

Papa Francesco ha voluto ricordare il forte esempio di Santa Giuseppina Bakhita, vittima di tratta in giovane età, divenuta simbolo della lotta contro ogni forma di sfruttamento. “Camminiamo insieme, come ‘pellegrini di speranza’, anche sulla strada del contrasto alla tratta,” ha dichiarato il Santo Padre.

I giovani sono indicati come un modello di determinazione nella battaglia contro questo fenomeno. “Ci offrono un esempio i giovani che in tutto il mondo lottano contro la tratta: ci dicono che bisogna diventare ambasciatori di speranza e agire insieme, con tenacia e amore,” ha aggiunto.

Un impegno collettivo per i diritti umani

Il messaggio di Papa Francesco richiama tutti, dai cittadini ai rappresentanti dei governi e delle organizzazioni, a unirsi per eliminare la tratta e difendere la dignità umana. Egli ha sottolineato l’importanza di ascoltare le vittime per aiutarle a rimettersi in piedi e individuare insieme soluzioni efficaci:
“Lo Spirito del Signore risorto ci sostiene nel promuovere, con coraggio ed efficacia, iniziative mirate per indebolire e contrastare i meccanismi economici e criminali che traggono profitti dalla tratta e dallo sfruttamento.”

Papa Francesco ha inoltre esortato a non rassegnarsi di fronte all’ingiustizia, ricordando che l’intercessione di Santa Bakhita può ispirare nuove azioni di pace e rispetto per i diritti fondamentali.

Preghiera e speranza per un futuro libero dalla tratta

Il Pontefice ha concluso il messaggio con un forte invito alla speranza e alla perseveranza: “Andate avanti con la speranza nel Signore, che cammina con voi! Vi benedico di cuore. Prego per voi, e voi pregate per me.”

La Giornata Mondiale di Preghiera contro la Tratta rappresenta un momento di riflessione globale per sostenere le vittime, sensibilizzare le comunità e promuovere la collaborazione internazionale contro questo fenomeno che colpisce milioni di persone nel mondo.

La storia di Santa Giuseppina Bakhita: dal dramma della tratta alla santità

Santa Giuseppina Bakhita nacque nel 1869 nel Darfur, in Sudan. Ancora bambina, fu rapita da mercanti di schiavi e subì terribili sofferenze, tra cui violenze fisiche e psicologiche, durante la sua prigionia. Venduta più volte, fu infine acquistata da un ufficiale italiano, Callisto Legnani, che la condusse in Italia. Qui, a differenza dei suoi precedenti padroni, Bakhita trovò protezione e dignità.

Giunta in Italia, Bakhita entrò in contatto con le Figlie della Carità Canossiane, presso le quali scoprì la fede cristiana. Nel 1890 ricevette il battesimo e decise di consacrare la sua vita a Dio. Nel 1896, divenne suora canossiana, dedicandosi al servizio degli altri, con particolare attenzione ai poveri e agli emarginati. La sua testimonianza di perdono e amore incondizionato ispirò molte persone.

Canonizzata da Papa Giovanni Paolo II il 1º ottobre 2000, Santa Giuseppina Bakhita è oggi simbolo della lotta contro ogni forma di sfruttamento e tratta di esseri umani. La sua memoria liturgica, celebrata l’8 febbraio, è un richiamo universale alla dignità e alla libertà di ogni persona.

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