Wham, un modello AI sviluppato da Microsoft, genera mondi 3D coerenti e aiuta i game designer nel processo creativo, senza sostituire il lavoro umano.
L’intelligenza artificiale generativa sta trasformando numerosi settori creativi, e ora anche lo sviluppo dei videogiochipotrebbe beneficiare delle sue potenzialità. Un nuovo strumento basato su AI generativa, sviluppato dai ricercatori di Microsoft, è stato presentato in uno studio pubblicato su Nature. Il modello, denominato world and human action model (wham), è in grado di generare ambienti tridimensionali coerenti con le meccaniche del gioco, offrendo un supporto concreto ai game designer nel processo di sviluppo.
l’intelligenza artificiale e il futuro della creatività nei videogiochi
Il settore dei videogiochi rappresenta il comparto più ampio dell’industria dell’intrattenimento, con miliardi di utenti in tutto il mondo. Nonostante il crescente utilizzo dell’AI generativa in ambiti creativi, il suo ruolo nello sviluppo di videogame resta ancora poco definito.
Per approfondire le esigenze dei game designer, la ricercatrice Katja Hofmann e il suo team hanno intervistato 27 sviluppatori di videogiochi appartenenti a team creativi. Dalle interviste è emerso che gli attuali strumenti di intelligenza artificiale utilizzati nel settore non favoriscono la generazione di idee innovative (pensiero divergente) e non permettono un adeguato processo iterativo di perfezionamento dei giochi.
Uno dei principali problemi evidenziati dagli sviluppatori è che le attuali soluzioni di AI spesso propongono soluzioni troppo rigide e preimpostate, limitando la libertà creativa necessaria nella progettazione dei videogiochi. Inoltre, la difficoltà di integrare modelli generativi con le logiche di gioco preesistenti rende l’utilizzo di questi strumenti poco pratico per gli sviluppatori.
Wham: un’AI che genera mondi 3D in modo coerente
In risposta a queste problematiche, i ricercatori di Microsoft hanno sviluppato wham, un modello AI addestrato su sette anni di dati di gioco umano provenienti da Bleeding Edge, un battle simulator 3D multiplayer.
wham ha dimostrato di poter:
- creare mondi tridimensionali complessi, coerenti con le meccaniche del gioco;
- produrre livelli di gioco variegati, con una notevole diversità nel design;
- permettere agli sviluppatori di modificare e personalizzare i risultati, grazie a un approccio iterativo.
Per facilitare l’interazione con il modello AI, il team ha inoltre sviluppato wham demonstrator, un’interfaccia visiva che consente agli utenti di esplorare e modificare le creazioni di wham in modo intuitivo.
Un aspetto innovativo di wham è che il modello non richiede conoscenze pregresse sul game design per funzionare. Questo significa che può essere facilmente adattato a nuovi titoli, imparando dalle sessioni di gioco reali invece di basarsi su regole predefinite.
Un aiuto all’industria, non un sostituto del game designer
Uno degli aspetti più interessanti di wham è la sua capacità di generare livelli di gioco senza necessitare di conoscenze pregresse sul design, basandosi esclusivamente sull’osservazione del gameplay. Questo lo rende facilmente adattabileper la creazione di ambienti in altri videogiochi.
Tuttavia, gli autori dello studio sottolineano che wham non sostituisce il lavoro umano, ma funge da strumento di supporto per i game designer, facilitando l’ideazione e l’ottimizzazione dei livelli di gioco. La ricerca futura esplorerà come strumenti come wham possano integrarsi nei team creativi, migliorando il processo di sviluppo e innovazione.
Un altro aspetto fondamentale riguarda l’etica dell’uso dell’intelligenza artificiale nei videogiochi. Gli sviluppatori di wham sottolineano che l’obiettivo del progetto non è quello di eliminare il contributo umano nella progettazione, ma di fornire uno strumento per accelerare i processi creativi, lasciando sempre agli sviluppatori la decisione finale sulle scelte di design.
Un passo avanti per l’industria videoludica
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nel design dei videogiochi rappresenta una svolta significativa per il settore. Modelli come wham potrebbero ridurre i tempi di sviluppo, stimolare la creatività nei team di progettazione e contribuire alla realizzazione di esperienze di gioco sempre più coinvolgenti.
Questa innovazione apre nuove strade per l’interazione tra creatività umana e tecnologia, dimostrando che l’AI può essere un alleato prezioso nel futuro dello sviluppo videoludico.
Video e fonte Nature: World and Human Action Models towards gameplay ideation. DOI 10.1038/s41586-025-08600-3