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Niente può impedirci di amare : Papa Francesco dall’ospedale invita alla speranza e alla preghiera

Papa Francesco Policlinico Gemelli

Papa Francesco, ricoverato da un mese, continua a mostrare miglioramenti graduali. Durante l’Angelus del 16 marzo 2025, ha condiviso un messaggio di fede e gratitudine.

Oggi, 16 marzo 2025, seconda domenica di Quaresima, Papa Francesco ha guidato l’Angelus dalla sua stanza di ospedale al Policlinico Gemelli. Il Pontefice, ricoverato da oltre un mese per una polmonite bilaterale, ha condiviso un messaggio di fede, speranza e gratitudine, testimoniando ancora una volta la sua forza spirituale e la sua vicinanza a chi soffre.

Condizioni di salute e progressi nel recupero

Nonostante il lungo ricovero, il quadro clinico del Papa è stabile e continua a registrare progressi graduali. Gli specialisti che lo assistono stanno riducendo progressivamente il supporto respiratorio, segnale di un recupero positivo. La terapia prosegue con ossigenoterapia ad alti flussi, monitoraggio costante e fisioterapia respiratoria e motoria, essenziali per rafforzare il fisico del Santo Padre.

Fonti vicine al Vaticano indicano che il Papa è sereno e sta rispondendo bene alle cure, pur con la consapevolezza che la convalescenza richiederà ancora tempo. Non è stata ancora annunciata una data di dimissione, ma il miglioramento progressivo lascia ben sperare per il suo ritorno in Vaticano nelle prossime settimane.

L’Angelus dalla stanza d’ospedale: un messaggio di luce e speranza

Nel suo messaggio, Papa Francesco ha meditato sulla Trasfigurazione di Gesù (Lc 9,28-36), sottolineando come la luce dell’amore divino sia sempre presente, anche nei momenti di maggiore fragilità:

“Condivido con voi questi pensieri mentre sto affrontando un periodo di prova, e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me. Il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi.”

Un passaggio particolarmente toccante è stato il suo ringraziamento a tutti coloro che lo sostengono: “Vorrei invitarvi, oggi, a dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore.” Queste parole hanno commosso milioni di fedeli, che continuano a pregare per la sua guarigione.

L’incontro con i bambini e la gratitudine verso il personale sanitario

Il Papa ha voluto dedicare un pensiero speciale ai bambini che sono andati a trovarlo all’ospedale, portandogli messaggi di affetto e preghiere: “Grazie, carissimi bambini! Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi.”

Ha inoltre espresso riconoscenza al personale sanitario, sottolineando la straordinaria luce di amore che si manifesta negli ospedali e nei luoghi di cura. “Quanta luce risplende negli ospedali e nei luoghi di cura! Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili!”

L’appello per la pace e il cammino della Chiesa

Nonostante la sua condizione, Papa Francesco ha continuato a rivolgere il suo pensiero ai più deboli e alle grandi sfide globali, rinnovando il suo appello per la pace nel mondo. Ha invitato tutti a pregare per i paesi colpiti dalla guerra, ricordando in particolare Ucraina, Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan e Repubblica Democratica del Congo.

Infine, ha esortato la Chiesa a portare avanti il cammino di discernimento avviato con l’Assemblea Sinodale, affinché le decisioni prese si traducano in azioni concrete nei prossimi tre anni.

Un messaggio che tocca i cuori

L’Angelus del 16 marzo 2025 è stato un momento di grande emozione e spiritualità. Papa Francesco, pur nella fragilità fisica, ha dato ancora una volta prova della sua forza interiore e della sua vicinanza a tutti i malati e sofferenti.

Il suo messaggio risuona come un invito alla speranza e alla fiducia, ricordando che nulla può impedirci di amare, pregare e donare noi stessi, nemmeno la malattia. In questo tempo di Quaresima, le sue parole sono un forte richiamo a vivere con fede, affidandosi alla luce di Cristo anche nei momenti più difficili.

La comunità cristiana continua a pregare per il suo recupero, nella certezza che presto potrà tornare a guidare il popolo di Dio con la sua presenza e il suo esempio.

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