Il Pontefice mostra progressi durante il ricovero al Gemelli, continua a celebrare la Messa e mantiene vivo il dialogo internazionale per la pace e la solidarietà
Prosegue il ricovero di Papa Francesco presso il Policlinico Gemelli di Roma, dove il Pontefice è stato ammesso il 14 febbraio scorso a causa di una polmonite bilaterale. Le sue condizioni cliniche sono stabili e mostrano progressivi segnali di miglioramento, grazie alle cure specialistiche e alla fisioterapia motoria e respiratoria a cui si sta sottoponendo.
Condizioni cliniche aggiornate
Le ultime informazioni riferiscono che il Santo Padre riesce a trascorrere parte della giornata senza la necessità di ossigenoterapia, un segno incoraggiante che testimonia un progressivo recupero della funzionalità respiratoria. La ventilazione non invasiva è limitata alle ore notturne, e le terapie continuano a dare risultati positivi.
La degenza del Papa, pur prolungata, segue un decorso regolare, con un monitoraggio costante da parte dell’équipe medica. Tuttavia, non si parla ancora di dimissioni imminenti: la priorità è garantire un pieno recupero prima di riprendere i numerosi impegni pastorali.
Attività spirituali e presenza pastorale
Nonostante il ricovero, Papa Francesco non ha interrotto la sua attività spirituale e il suo ruolo di guida della Chiesa. Il momento più significativo è stato la concelebrazione della Santa Messa nella cappella privata del decimo piano del Gemelli, tenutasi il 16 marzo. Una celebrazione intima, ma molto simbolica, che ha visto il Pontefice in preghiera davanti all’altare, indossando la stola viola del tempo quaresimale.
La foto diffusa nei giorni scorsi, che lo ritrae in sedia a rotelle durante la celebrazione, ha rassicurato i fedeli di tutto il mondo, mostrando la forza d’animo e la serenità del Papa, che continua a servire la Chiesa anche nel momento della malattia.
Vicinanza alla comunità e messaggi di pace
Durante l’Angelus, recitato dalla struttura ospedaliera, il Papa ha espresso parole di conforto e comunione con tutti coloro che vivono situazioni di fragilità e sofferenza:
“Sto affrontando un periodo di prova e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me.”
In queste settimane, numerosi sono stati i messaggi di solidarietà da parte di capi di Stato, leader religiosi e fedeli da tutto il mondo. Tra questi, particolarmente significativo è stato il messaggio inviato dal Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenskyy, che ha avuto un colloquio telefonico con il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, esprimendo i propri auguri di pronta guarigione al Santo Padre.
Durante la conversazione, Zelenskyy ha informato la Santa Sede circa l’adesione dell’Ucraina all’iniziativa di cessate-il-fuoco proposta dagli Stati Uniti, un gesto di distensione in un conflitto ancora drammaticamente aperto. La Santa Sede ha colto con favore questo passo, rinnovando la preghiera per la pace e auspicando che si possa avviare un dialogo sincero e senza precondizioni tra le parti coinvolte.
Il ruolo della Santa Sede e l’azione diplomatica
In questi giorni, anche se fisicamente limitato, Papa Francesco continua a seguire le questioni internazionali e a incoraggiare la pace, la liberazione dei prigionieri e il superamento dei conflitti. La diplomazia vaticana resta attivamente impegnata, con la convinzione che il dialogo e la riconciliazione siano la via da percorrere per una pace giusta e duratura.
Prospettive e attesa per il ritorno
I prossimi giorni saranno fondamentali per valutare i tempi di dimissione e il progressivo ritorno del Papa alla piena attività. La ripresa avverrà gradualmente, con il supporto dei medici e dei collaboratori più stretti.
La comunità ecclesiale e i fedeli di tutto il mondo continuano a pregare per la completa guarigione del Santo Padre, con la speranza di rivederlo presto in Vaticano, impegnato nel suo ministero universale.
Conclusione
La figura di Papa Francesco, anche in un momento di fragilità fisica, resta un punto di riferimento per la Chiesa e per il mondo intero. La sua testimonianza di forza, umiltà e dedizione mostra come il servizio alla comunità e il dialogo per la pace non si fermino di fronte alle difficoltà.
Il percorso di guarigione procede con fiducia, accompagnato dalla preghiera di milioni di fedeli e dall’impegno concreto della Santa Sede a continuare la missione di pace e dialogo, anche attraverso le parole e la presenza, seppur momentaneamente limitata, del Santo Padre.