Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Bruxelles per il Consiglio europeo del 20-21 marzo 2025. Incontri con la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen e riunioni informali con i leader europei per affrontare migrazione, investimenti e sicurezza.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato ieri, Giovedì 20 marzo 2025, a Bruxelles al Consiglio europeo, portando sul tavolo della discussione temi cruciali per l’Italia e l’Europa: la gestione del fenomeno migratorio, il rafforzamento della difesa comune e il rilancio della competitività europea attraverso strumenti finanziari innovativi.
Riunione di coordinamento sul fenomeno migratorio
La giornata è iniziata con una riunione di coordinamento sul tema della migrazione, a cui hanno preso parte i Capi di Stato e di Governo di Austria, Belgio, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Ungheria, Lettonia, Paesi Bassi, Malta, Grecia, Polonia, Svezia, oltre alla Commissione europea.
Durante il vertice, sono state condivise valutazioni sulla gestione dei flussi migratori e sull’urgenza di rafforzare i meccanismi di rimpatrio e il quadro legale a livello comunitario.
Incontro bilaterale tra Meloni e von der Leyen
A seguire, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un incontro bilaterale con la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il colloquio ha permesso di approfondire i principali temi all’ordine del giorno del Consiglio europeo, in particolare il sostegno alla competitività europea e il rafforzamento della difesa comune.
La Premier italiana ha ribadito l’importanza di favorire investimenti attraverso la partecipazione del capitale privato, seguendo il modello InvestEU, proposto proprio dall’Italia. Un punto chiave del confronto è stato l’invito a sviluppare strumenti finanziari realmente comuni, che non gravino ulteriormente sui bilanci nazionali, ma che possano stimolare crescita e innovazione nell’intero spazio europeo.
Riunione informale sulla gestione dei migranti e il rafforzamento dei rimpatri
Nel pomeriggio, il Presidente Meloni ha promosso, insieme al Primo Ministro danese Mette Frederiksen e al Primo Ministro olandese Dick Schoof, una riunione informale tra i Paesi europei maggiormente coinvolti nella ricerca di soluzioni efficaci per la gestione dei flussi migratori e per il miglioramento delle politiche di rimpatrio.
All’incontro hanno preso parte, oltre all’Italia e alla Commissione europea, i leader di Austria, Belgio, Cipro, Grecia, Lettonia, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Svezia e Ungheria.
La Presidente von der Leyen ha illustrato i principali filoni di lavoro della Commissione sul tema migratorio, soffermandosi in particolare sulla proposta del nuovo “Regolamento Rimpatri”, considerato uno strumento strategico per un controllo più efficace dei flussi irregolari.
Giorgia Meloni ha espresso pieno sostegno alla proposta, auspicando una rapida discussione e approvazione sia in Consiglio che in Parlamento europeo. La Premier ha inoltre richiesto di anticipare alcuni aspetti del Patto Migrazione e Asilo, a partire dall’adozione di una lista europea di Paesi sicuri di origine, che possa semplificare e velocizzare le procedure di rimpatrio.
Verso il Consiglio europeo di giugno
Il clima di collaborazione tra i leader è stato sottolineato anche dall’apprezzamento generale per il lavoro concreto della Commissione. I Paesi partecipanti hanno concordato di mantenere un confronto stretto in vista del prossimo Consiglio europeo di giugno, dove i temi migratori e il rilancio della competitività torneranno al centro dell’agenda politica.
Punto stampa e conclusione dei lavori
In serata, a margine dei lavori, il Presidente Meloni ha tenuto un punto stampa, ribadendo la posizione dell’Italia a favore di una gestione condivisa dei flussi migratori, di investimenti strategici europei e di un rafforzamento della difesa comune, nel rispetto delle sovranità nazionali, ma con una visione europea strategica e unitaria.
Il Premier ha sottolineato l’importanza di tradurre rapidamente in azioni concrete le proposte discusse e ha confermato l’impegno del governo italiano nel portare avanti un dialogo costruttivo con le istituzioni europee e i partner comunitari.