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Arte e cultura

MASI Lugano : arte svizzera contemporanea, Ferdinand Hodler e Filippo Franzoni

LAC Masi Lugano Arte Cultura

Ferdinand Hodler e Filippo Franzoni, un sodalizio artistico che celebra l’arte svizzera tra Ottocento e Novecento

Il Museo d’Arte della Svizzera Italiana – MASI di Lugano si prepara a inaugurare un evento espositivo di grande rilievo culturale: Ferdinand Hodler – Filippo Franzoni, Un sodalizio artistico. La mostra aprirà ufficialmente sabato 12 aprile 2025, alle ore 18:00, nella suggestiva sede del LAC (Lugano Arte e Cultura).

Si tratta di un’occasione unica per riscoprire il dialogo artistico tra due figure centrali dell’arte svizzera: Ferdinand Hodler (1853-1918) e Filippo Franzoni (1857-1911). Entrambi protagonisti dello sviluppo dell’arte moderna in Svizzera, i due artisti si sono contraddistinti per linguaggi distinti ma profondamente legati da una visione comune: la ricerca di un’arte capace di cogliere la natura, l’identità e lo spirito di un’epoca in continua trasformazione.

Una mostra inedita e ricca di capolavori

Per la prima volta, il MASI mette in dialogo le opere di Hodler e Franzoni, presentando una selezione accurata di dipinti provenienti da importanti collezioni pubbliche e private. L’esposizione offrirà ai visitatori la possibilità di scoprire non solo i lavori più celebri dei due artisti, ma anche opere meno note di Hodler, che ne testimoniano la versatilità e la profonda ricerca interiore.

Accanto alle monumentali rappresentazioni di paesaggi e figure umane di Hodler, i visitatori potranno ammirare le opere di Franzoni, caratterizzate da una pittura attenta alla luce, al colore e alle atmosfere intime della vita quotidiana. La mostra intende mettere in risalto i punti di incontro tra i due maestri, rivelando affinità stilistiche e influenze reciproche che finora non erano state esplorate con tale attenzione.

Chi erano Ferdinand Hodler e Filippo Franzoni

Ferdinand Hodler, nato a Berna nel 1853, è considerato uno dei più importanti pittori simbolisti europei. La sua arte si distingue per l’equilibrio tra naturalismo e astrazione, con opere che spaziano dai ritratti ai paesaggi monumentali, fino alle grandi allegorie sulla vita e la morte. La sua influenza ha superato i confini svizzeri, contribuendo a plasmare il modernismo europeo.

Filippo Franzoni, originario di Lugano, nacque nel 1857 ed è noto per i suoi paesaggi e scene di vita popolare ticinese. Artista sensibile e raffinato, Franzoni seppe interpretare il territorio con uno sguardo poetico e realistico, diventando una figura di riferimento nell’ambito dell’arte regionale e nazionale, sebbene meno conosciuto a livello internazionale rispetto a Hodler.

Un dialogo artistico inedito

La mostra al MASI non si limita a un semplice accostamento delle opere, ma costruisce un vero e proprio dialogo artistico. Attraverso sale tematiche, il percorso espositivo mette in evidenza le convergenze e le divergenze tra i due artisti: il rapporto con il paesaggio, la rappresentazione della figura umana, l’importanza della simbologia e il ruolo della memoria collettiva nell’arte.

In particolare, un’intera sezione sarà dedicata ai paesaggi alpini e lacustri, soggetti prediletti sia da Hodler sia da Franzoni, che seppero trasformare in immagini potenti, evocative e senza tempo.

Eventi collaterali e visite guidate

Il MASI ha programmato una serie di eventi collaterali per approfondire il sodalizio artistico tra Hodler e Franzoni: conferenze, visite guidate, laboratori didattici per bambini e incontri aperti con curatori e studiosi. L’esposizione rimarrà aperta fino al 31 agosto 2025 e si prevede un forte afflusso di pubblico, anche grazie alla vicinanza con Expo 2025 di Osaka, che sta già attirando attenzione internazionale verso le iniziative culturali europee.

La mostra Ferdinand Hodler – Filippo Franzoni, Un sodalizio artistico rappresenta un’opportunità imperdibile per riscoprire due figure chiave dell’arte svizzera e comprendere quanto il dialogo tra culture artistiche differenti possa arricchire il panorama culturale europeo.

Visitare questa esposizione significa immergersi in un percorso che racconta la Svizzera di fine Ottocento e inizio Novecento, attraverso gli occhi e i pennelli di due maestri che, seppur con stili diversi, hanno saputo tradurre in immagini l’anima del loro tempo.

Immagine: LAC – Masi Lugano Arte Cultura, cortesia Paolo Centofanti, direttore Fede e Ragione.

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