Alla cerimonia commemorativa a Roma il richiamo alla memoria storica e all’impegno per la libertà e la democrazia.
Roma, 24 marzo 2025 – L’Italia si è fermata oggi per ricordare l’81° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, una delle pagine più tragiche e dolorose della nostra storia. Era il 24 marzo 1944 quando, come brutale rappresaglia per l’attacco partigiano di via Rasella, le truppe naziste trucidarono 335 persone, molte delle quali scelte tra civili innocenti, rappresentanti di diverse categorie sociali, religiose e culturali.
La cerimonia ufficiale si è svolta presso il Mausoleo delle Fosse Ardeatine, alla presenza delle più alte autorità dello Stato, delle forze armate, dei rappresentanti religiosi e delle associazioni delle vittime. Un momento solenne, caratterizzato dalla deposizione delle corone d’alloro e da un minuto di silenzio in memoria delle vittime.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto sottolineare, nel suo messaggio ufficiale, l’importanza di preservare la memoria e trasmetterla alle nuove generazioni: «Ciò che è accaduto il 24 marzo di ottantun’anni fa rappresenta una delle ferite più laceranti inferte a Roma e all’Italia intera».
«L’eccidio delle Fosse Ardeatine – ha aggiunto il presidente Meloni – è una delle pagine più dolorose della nostra storia ed è compito primario delle Istituzioni, a ogni livello, raccontare quello che è accaduto e trasmettere ai giovani la memoria di quei fatti. In questa giornata rendiamo omaggio alle 335 vittime di quell’indicibile massacro e rinnoviamo l’impegno per custodire e proteggere i valori di libertà e democrazia su cui si fonda la nostra Repubblica».
Le commemorazioni hanno avuto un forte significato simbolico e civile, richiamando l’attenzione su temi che restano di attualità: la necessità di vigilare contro ogni forma di intolleranza, di violenza e di negazionismo, e la responsabilità collettiva di mantenere vivi i valori della convivenza civile e del rispetto della dignità umana.
L’anniversario delle Fosse Ardeatine non è soltanto un doveroso omaggio alle vittime di quell’atroce massacro, ma un monito per il presente e per il futuro: senza memoria non c’è libertà, e senza la consapevolezza della storia non è possibile costruire una società giusta e democratica.
