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Guardiamoci più negli occhi : il Papa invita a un uso umano, solidale e responsabile delle nuove tecnologie

Papa Francesco messaggio nuove tecnologie

Le condizioni di salute di Papa Francesco sono migliorate. Nel videomessaggio per l’intenzione di preghiera del mese di aprile, rilancia la centralità della persona, l’urgenza di relazioni autentiche e il corretto uso delle tecnologie.

Un invito a riscoprire il valore dello sguardo e della relazione.

Con parole semplici ma profonde, Papa Francesco ha lanciato un nuovo appello a credenti e non credenti, affinché si usino le nuove tecnologie non per sostituire, ma per rafforzare le relazioni umane. Nel videomessaggio diffuso Martedì 1° aprile 2025, il Santo Padre condivide l’intenzione di preghiera per il mese corrente, invitando a riflettere su come la tecnologia possa essere strumento di inclusione, giustizia e solidarietà, e non un mezzo di esclusione o alienazione.

“Quanto mi piacerebbe che guardassimo meno gli schermi e ci guardassimo di più negli occhi!”

Un’esortazione che interpella direttamente il nostro tempo, dominato da schermi, notifiche e connessioni digitali, che spesso sostituiscono i veri incontri umani.

Il messaggio del Papa sui social: una preghiera condivisa

L’appello è stato rilanciato ieri anche sul profilo ufficiale del Papa sul proprio profilo ufficiale X – ex Twitter, con l’hashtag #PreghiamoInsieme:

“#PreghiamoInsieme perché l’uso delle nuove tecnologie non sostituisca le relazioni umane, rispetti la dignità delle persone e aiuti ad affrontare le crisi del nostro tempo.”

Un messaggio che ha già suscitato numerose reazioni, apprezzamenti e condivisioni da parte di fedeli, educatori, operatori della comunicazione e studiosi di etica digitale.

Le nuove tecnologie come dono e responsabilità

Il Pontefice non condanna la tecnologia, anzi, ne riconosce il valore:

“È vero, la tecnologia è frutto dell’intelligenza che Dio ci ha donato. Ma bisogna usarla bene.”

Tuttavia, il Papa avverte che essa non deve favorire solo pochi privilegiati lasciando indietro gli altri:

“Non può avvantaggiare solo alcuni, mentre altri restano esclusi.”

L’invito è a usare le tecnologie per servire il bene comune, per aiutare i più poveri, migliorare la vita delle persone malate o con disabilità, e custodire il creato.

“Usare la tecnologia per unire, non per dividere. Per aiutare i poveri. Per migliorare la vita dei malati e delle persone diversamente abili. Usare la tecnologia per prenderci cura della nostra casa comune. Per incontrarci come fratelli.”

“Siamo tutti figli dello stesso Padre”

Il cuore del messaggio si ritrova in un’affermazione forte e semplice, che richiama alla fraternità universale:

“Quando ci guardiamo negli occhi, scopriamo ciò che conta davvero: siamo fratelli, sorelle, figli dello stesso Padre.”

Segnali di miglioramento nelle condizioni di salute del Papa

Oltre al messaggio, colpisce la serenità e la chiarezza con cui Papa Francesco si esprime nel video, dopo alcuni giorni di assenza da eventi pubblici. Le sue parole e il tono usato indicano un miglioramento delle condizioni di salute, notizia accolta con sollievo in tutto il mondo.

Dopo le precauzioni adottate a causa di sintomi influenzali nelle scorse settimane, la presenza del Papa nel videomessaggio del 1° aprile – un giorno simbolico, ma anche significativo per il suo stile comunicativo – rappresenta un segnale importante.

Un aprile all’insegna della riflessione e della responsabilità digitale

Il messaggio per l’intenzione di preghiera di aprile non è solo una riflessione spirituale, ma una chiamata concreta all’azione per tutti coloro che operano nel mondo della tecnologia, della comunicazione, dell’educazione e della pastorale.

Usare la tecnologia per costruire ponti e non muri, per restituire centralità alla persona, per favorire relazioni autentiche, è oggi una delle sfide più urgenti per la società e per la Chiesa.

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